Si può e si deve detestare, esecrare, anche maledire, ma non sono le parole a sconfessarla:
LA VIOLENZA C’È!
Si può e si deve detestare, esecrare, anche maledire, ma non sono le parole a sconfessarla:
LA VIOLENZA C’È!
È esplosiva, immanente alla realtà socio-economica:
- tra gli imperi che la governano per il dominio,
- la si vede smisurata nella “crescita” attraverso il devastante sfruttamento,
- nella concorrenza che agisce il mercato globalizzato,
- nella mercificazione, sussunzione dei corpi nei processi di accumulazione,
- è propria nei rapporti umani che agiscono la proprietà per sé esclusiva,
- è connaturata nella politica che si pronuncia nell’interesse dei poteri economici,
- si manifesta in modo detestabile nelle ingiustizie, nelle diseguaglianze e nei diritti negati,
- è nelle forme molteplici di repressione che negano libertà di contestazione e di critica,
- si scopre quando impone prerogative territoriali impedendo libertà di movimento,
….
anche il volontario, non di raro, agisce “violenza” quando ricerca per sé una ragione umanitaria.
E ancora oggi, come ieri e domani, deploriamo e condanniamo la particolare violenza che sfigura e infrange i corpi delle donne nel nome di un “amore” proprietario.